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Sindrome dell'intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile (Irritable Bowel Syndrome, IBS) è caratterizzata da disturbi addominali ricorrenti.

  • Sintomi

    • Mal di pancia (dolori all’addome)
    • Flatulenza
    • Cambiamenti nelle feci (diarrea o stitichezza)
  • Diagnosi

    Per la diagnosi vengono eseguiti degli esami del sangue, delle feci e un’ecografia dell’addome. In singoli casi, sono necessari altri esami, come la colonscopia, gastroscopia o tomografia computerizzata, per escludere altre malattie.

  • Terapia

    A dipendenza della gravità vengono utilizzati dei farmaci.

    Poiché dei disturbi psicologici come la depressione portano ad un’intensificazione o all’innesco di sintomi in pazienti con sindrome dell’intestino irritabile, la consulenza psicologica, varie psicoterapie o l’apprendimento di terapie cognitive comportamentali possono essere di supporto.

Criteri diagnostici

Tutti i criteri devono corrispondere per almeno 2 mesi prima della diagnosi:

  1. Dolori alla pancia associati ad uno o più dei seguenti elementi per almeno 4 giorni al mese:
    - Correlato all’evacuazione delle feci
    - Variazione della frequenza della defecazione
    - Variazione di forma o aspetto delle feci
  2. Nei bambini con costipazione il dolore non sparisce nemmeno quando la costipazione è risolta.
  3. Nessuna evidenza di una disfunzione organica.

Quando uno di questi criteri non corrisponde, allora potrebbe trattarsi di dolori addominali funzionali.

Sindrome dell'intestino irritabile (IBS)

Leggi tutto: Reizdarmsyndrom (IT)

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Microbiota

Una volta chiamato flora intestinale viene ora denominato microbiota intestinale ed è costituito dall’insieme di micro-organismi (batteri, virus, parassiti e funghi non patogeni). Ci sono diversi microbioti come quello della pelle, del tratto urogenitale, dei polmoni, ecc… Il più importante con un peso di ca. 2 Kg è quello del tratto gastrointestinale che è colonizzato da circa 1014 microorganismi (= 1 con 14 zeri!) suddivisi in più di 1‘000 specie batteriche. Sono cifre da capogiro: secondo diversi autori (Stephan J et al 2011; Tsai F, Coyle WJ 2009) il numero di batteri commensali supera di ben 10 volte il numero di cellule dell’organismo umano ed… i loro geni (= microbioma) sono 100 volte maggiori del genoma umano. Nuovi studi hanno ridimensionato questi dati stimando il numero di batteri equivalente al numero di cellule umane (Sender et al 2016). Rimane comunque impressionante pensare che siamo solo per metà “umani” in senso cellulare!

Il microbiota intestinale si è evoluto nel corso del tempo insieme all’uomo. Questo eco-sistema si sviluppa alla nascita e subirà delle trasformazioni durante la vita, mantenendo però una struttura personale e unica come le impronte digitali. Alterazioni nella sua composizione, chiamata tecnicamente disbiosi, sono state messe in relazione con diverse patologie come l’obesità, l’allergia, il colon irritabile, la depressione, ecc.…

Oramai una moltitudine di pubblicazioni nel campo medico e scientifico mostrano quanto questi i micro-organismi siano importanti per la nostra salute.

Microbiota

Un microbiota in equilibrio adempierà ai seguenti compiti:

  • Mantenimento della barriera mucosale intestinale per proteggere che sostanze nocive possano entrare nel nostro corpo
  • Assorbimento di nutrienti grazie alla trasformazione di cibi non digestibili, alla presenza di enzimi che non possediamo e alla sintesi di sostanze importanti come per esempio le vitamine K, B12, B8, e acidi grassi essenziali
  • Interazione con il sistema immunitario. Quest’ultimo può essere considerato come un organo distribuito in tutto il corpo, e particolarmente nei luoghi potenziali di entrata e diffusione di agenti patogeni. L’intestino è dunque un luogo fondamentale dove l’interazione è molto intensa tra microbiota e sistema immunitario
  • Regolazione dell’omeostasi energetica attraverso la modulazione della glicemia e l'omeostasi lipidica, la regolazione della sazietà e la produzione di energia.

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Disbiosi

Il nostro sistema immunitario si trova in gran parte nell’intestino. Affinché molti processi di difesa funzionino senza intoppi nel nostro corpo, vi si trovano migliaia di miliardi di batteri utili (tra cui i batteri lattici, bifidobatteri, enterococchi o batteroidi). Una composizione alterata cambia l’equilibrio microbico e viene definita come disbiosi. Questa condizione si manifesta in particolare con disturbi gastrointestinali, ma correla con diverse malattie infiammatorie. Poiché il nostro intestino non è solo un organo digestivo, ma anche il nostro più grande organo immunitario, agisce come difesa contro gli agenti patogeni ed è quindi essenziale.

  • Che cos’è la disbiosi?

    La disbiosi è l’alterazione del microbiota intestinale ed i batteri utili non possono più svolgere le loro funzioni importanti. Di conseguenza, si diventa più vulnerabili alle malattie.

  • Come si manifesta la disbiosi?

    • Flatulenza
    • Dolore addominale
    • Malessere, nausea e vomito
    • Infiammazione intestinale
    • Sintomi di carenza
    • Mal di testa
    • Stanchezza
    • Stitichezza
    • Disturbi metabolici
  • Previsione

    Una flora intestinale disturbata può essere ricostruita con un trattamento mirato (terapia). È importante mantenere i nuovi comportamenti e le nuove abitudini alimentari.

Quali sono le cause della disbiosi?

In un intestino sano esiste un equilibrio armonioso tra i diversi microrganismi. Questa condizione può essere disturbata da un’alimentazione sfavorevole, dall’assunzione di farmaci, da uno stile di vita malsano o da intolleranze alimentari. I batteri utili vengono sempre più soppressi in modo tale che la protezione contro i patogeni s’indebolisce o scompare completamente.

Microbiota intestinale in equilibrio vs. Disbiosi

Figura: adattato da Twetman, 2018

Cosa può intraprendere in caso di disbiosi?

L’alimentazione ha un grande impatto sul microbiota intestinale. Dovrebbe essere facilmente digeribile, a basso contenuto di grassi e ricco di fibre. Si assicuri inoltre che la composizione degli alimenti sia equilibrata.

La massima priorità dovrebbe essere: ripristinare un ambiente intestinale sano.

Si raccomanda in particolare:

  • Un’alimentazione ricca di elementi vitali
  • Evitare il consumo eccessivo di alcol e caffè
  • Non mangiare grandi porzioni di carne e pesce
  • Prodotti a base di latte acido (quark, kefir, yogurt e formaggio)
  • Usare zucchero e dolcificanti con parsimonia
  • Assunzione di probiotici

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Diarrea associata ad antibiotic

I problemi gastrointestinali, come la diarrea, sono tra gli effetti collaterali comuni con la terapia antibiotica. La diarrea associata ad antibiotico (diarrea dopo antibiotici) è una delle complicanze più comuni, fino al 30% dei casi.

  • Che cos’è la diarrea associata ad antibiotico?

    I medici parlano di diarrea associata ad antibiotico, quando questa non può essere spiegata da altre cause. I primi sintomi possono evidenziarsi poco dopo l’assunzione di antibiotici o anche diverse settimane dopo l’interruzione dell’antibiotico.

  • Sintomi

    • Diarrea
    • Leggera nausea
    • Perdita di appetito
    • Flatulenza
    • Mal di pancia
  • Trattamento

    • La perdita di liquidi ed elettroliti dovrebbe essere rapidamente compensata bevendo molto per prevenire la disidratazione.
    • I prodotti convenzionali per la diarrea non sono adatti alla diarrea associata ad antibiotico.
    • Ripristino della flora intestinale con lattobacilli.

Antibiotici

Antibiotici sono farmaci che uccidono i batteri o ne inibiscono la crescita. Gli antibiotici agiscono contro i batteri ma non contro i virus.

È un fatto che gli antibiotici distruggono anche i batteri buoni

Gli effetti collaterali associati agli antibiotici sono frequenti e colpiscono il tratto gastrointestinale. Questo si verifica quando gli antibiotici disturbano l’equilibrio tra batteri "buoni" e "cattivi" e gli agenti patogeni si moltiplicano eccessivamente.

L’elevata incidenza di effetti collaterali porta spesso a interruzioni nei trattamenti, il che comporta il rischio di fallimento del trattamento. Inoltre, aumenta il rischio di possibili resistenze agli antibiotici.

I probiotici sono ritenuti come un controllo efficace contro l’eccessiva crescita di microrganismi patogeni e quindi aiutano a ridurre o addirittura a prevenire gli effetti collaterali associati agli antibiotici. Spesso i pazienti che hanno già manifestato effetti collaterali indesiderati non sono disposti ad iniziare o ad aderire alla terapia antibiotica. Un modo per prevenire tale problema è combinare la terapia con l’assunzione di probiotici.

  • Effetti collaterali

  • Resistenza agli antibiotici

    Ogni volta che vengono utilizzati degli antibiotici possono insorgere dei batteri resistenti. Pertanto è fondamentale assumere correttamente questi farmaci e seguire attentamente le istruzioni del medico. Ciò può anche prevenire possibili ricadute.

  • Cos’è una disbiosi?

    La disbiosi descrive lo squilibrio di diversi batteri in un determinato ambiente corporeo. Anche se i termini disbiosi o disbatteriosi possono teoricamente essere utilizzati per tutte le zone corporee popolate da batteri, ad es. la bocca, la pelle o la vagina, nella maggior parte dei casi si riferiscono all’intestino.

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Proliferazione batterica intestinale (SIBO)

La proliferazione batterica e la colonizzazione impropria dell’intestino tenue (Small intestinal bacterial overgrowth, SIBO) sono molto frequenti. I problemi non specifici causati assomigliano a quelli della sindrome dell’intestino irritabile, motivo per cui è spesso difficile distinguere tra di loro.

SIBO è una delle malattie più trascurate e non diagnosticate.

Milioni di persone soffrono silenziosamente per anni, mentre gli effetti sulla digestione e sul sistema immunitario sono devastanti. Sono regolarmente sfiniti, hanno costantemente dolori e disturbi del sonno, nonché paura di mangiare e di affrontare situazioni sociali (uscire, luoghi pubblici, viaggi, posto di lavoro, etc.). SIBO è estremamente stressante dal punto di vista fisico, emotivo e mentale.

Impara di più riguardo a…

Antibiotici

Helicobacter pylori

Inibitori della pompa protonica (IPP)

  • Sintomi

    • Dolori all’addome
    • Cambiamenti nella frequenza e/o condizione delle feci (stitichezza e/o diarrea)
    • Eruttazioni
    • Flatulenza
    • Nausea
    • Bruciore di stomaco
    • Pancia gonfia
  • Chiarimenti

    Se si sospetta una colonizzazione batterica, si esegue un test di respirazione al lattulosio.

Proliferazione batterica intestinale (SIBO)

  • Conseguenze

    Notevole mancanza di energia e sostanze nutritive, poiché i microrganismi tolgono i nutrienti dal chimo (poltiglia durante la digestione).

    L’altro problema è l’infiammazione: poiché non sono sempre solo microrganismi innocui ad essere presenti nell’intestino tenue. Ci possono essere degli agenti patogeni come l’Helicobacter pylori, la Candida o la Klebsiella, che non solo assumono sostanze nutritive, ma attaccano ed infettano le cellule intestinali. Un’infiammazione massiccia ed una risposta immunitaria ne sono le conseguenze. Pertanto il SIBO è anche una causa importante per il Leaky Gut*

    * Leaky Gut = L’intestino è permeabile e meno capace di fungere da barriera. Quando la barriera protettiva della parete intestinale non è più intatta, i componenti alimentari non digeriti, i batteri ecc., penetrano nel flusso sanguigno attraverso la mucosa intestinale danneggiata.

  • Terapia

    I tre punti principali della terapia di SIBO includono inizialmente la correzione delle malattie di fondo, sospendendo i farmaci inibitori della mobilità (ad esempio oppiacei, benzodiazepine, ecc.) o i farmaci inibitori dell’acido (inibitori della pompa protonica [PPI]) o correggendo delle peculiarità anatomiche – se ciò è possibile. Il secondo intervento è l’eradicazione o la riduzione della crescita eccessiva dei patogeni nell’intestino tenue attraverso antibiotici e sostanze vegetali, nonché l’uso di procinetici. Infine, soprattutto per la profilassi a lungo termine, un adeguamento della dieta è di fondamentale importanza.

  • Descrizione

    In breve, ci sono troppi batteri nel posto sbagliato: nell’intestino tenue, dove fanno danni.

    Normalmente nell’intestino tenue vivono meno batteri che nell’intestino crasso. Una crescita eccessiva batterica dell’intestino tenue si verifica quando un numero maggiore di batteri può essere rilevato nell’intestino tenue (>100.000 germi per millilitro di succo dell’intestino tenue). Coinvolgendo i batteri nel processo digestivo, possono verificarsi diarrea, feci grasse, flatulenza, carenza di ferro e vitamine. Di norma, la proliferazione batterica dell’intestino tenue si verifica in pazienti dopo un intervento chirurgico all’intestino (resezione dell’intestino tenue), con una malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn), diverticoli dell’intestino tenue o ridotta attività intestinale (disturbo della motilità) a causa di un’altra malattia (ad esempio diabete mellito, sclerodermia, malattie neurologiche). Raramente c’è una crescita eccessiva batterica dell’intestino tenue senza che sia stata trovata una malattia di base.

Inibitori della pompa protonica (IPP)

Gli inhibitori della pompa protonica (IPP), noti anche come "protezione dello stomaco", sono spesso prescritti. Sono tra i farmaci, dopo le statine, più somministrati al mondo. Sono farmaci che sopprimono la formazione di acido gastrico.

Come funzionano gli IPP?

Assumendo gli IPP la produzione di acido viene ridotta fino a >99%.

Cambiamento del pH: da pH2 ---> a pH6

Dopo aver assunto gli IPP si possono trovare nell’intestino tenue 1'000 volte più batteri. Tra questi si trovano delle specie presenti nell’orofaringe (parte posteriore della bocca) e nelle feci.

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Infezione da Helicobacter pylori

Un’infezione da Helicabacter pylori è un’infestazione batterica della mucosa gastrica, che spesso non provoca alcun sintomo nelle persone colpite, ma può favorire lo sviluppo di malattie secondarie come ulcera gastrica, gastrite cronica e cancro allo stomaco.

L’agente patogeno Helicobacter pylori (HP) è un batterio a forma di bastoncino che può sopravvivere nello stomaco nonostante il valore di pH estremamente acido e causare un’infezione. L’Helicobacter pylori vive sopra e nello strato della mucosa dello stomaco. Il batterio è diffuso in tutto il mondo. Come si giunge alla trasmissione di HP non è del tutto chiaro. Presumibilmente di solito si viene infettati per via orale (attraverso la bocca).

Presenza

L’infezione da Helicobacter pylori si verifica in persone di tutto il mondo in modo diverso a seconda della nazionalità e del gruppo etnico. Nei cosiddetti paesi in via di sviluppo, ad esempio, l’80% dai 20 ai 30 anni è infetto da HP – nei paesi industrializzati, l’infezione è meno diffusa e sta diminuendo a causa dell’elevato standard di vita. Anche l’età gioca un ruolo: più una persona è anziana, maggiore è la probabilità che il batterio sia presente nel suo stomaco.

Infezione da Helicobacter pylori

  • Sintomi

    Un’infezione da Helicobacter pylori rimane spesso senza sintomi. Tuttavia può manifestarsi anche attraverso problemi nell’addome superiore. Le persone colpite si lamentano quindi ad esempio di pressioni sullo stomaco, gas, bruciore di stomaco, diarrea, nausea e vomito.

  • Diagnosi

    Se si sospetta un’infezione da Helicobacter pylori, si utilizzano dei test respiratori all’urea che offrono la possibilità di confermare la diagnosi. Una gastroscopia consente inoltre al medico di esaminare e prelevare un piccolo campione di tessuto (biopsia).

  • Trattamento

    Dal punto di vista terapeutico i medici usano antibiotici speciali insieme a sostanze attive che inibiscono la produzione di acido nello stomaco (i cosiddetti inibitori della pompa protonica (IPP)). Spesso viene prescritta una terapia tripla che combina due antibiotici ad un IPP. È anche possibile che venga adottata una terapia quadrupla. Dopo una terapia farmacologica, che i medici chiamano anche "eradicazione", la mucosa gastrica è solitamente libera dall’infezione batterica.

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Rigurgito / reflusso gastroesofageo (RGE) nel neonato

Il rigurgito è il processo di ritorno del latte dallo stomaco alla bocca, che viene quindi espulso spesso dal neonato.

Il rigurgito/il riflusso nel neonato si verifica frequentemente nei primi 12 mesi di vita ed è classificato come un fenomeno fisiologico e non come una malattia.

  • Cause

    Il riflusso del contenuto dello stomaco nell’esofago può verificarsi sia nei neonati allattati al seno che in quelli nutriti con il biberon. La causa nei neonati è che la fascia muscolare all’ingresso dello stomaco è debole, il muscolo si rilassa più facilmente e questo facilita il reflusso. Con il passare del tempo, questo problema diminuisce fino a scomparire completamente.

  • Possibili conseguenze

    La si definisce una malattia quando il reflusso si verifica così frequentemente da comparire ulteriori sintomi (MRGE = malattia da reflusso gastroesofageo). I sintomi di esofagite comprendono aumento del pianto, irritabilità, stiramento eccessivo del tronco, rifiuto di mangiare, tosse con sangue o anemia.

    L’apporto calorico insufficiente in caso di vomito ricorrente e il rifiuto di mangiare possono portare a un ritardo della crescita.

Rigurgito nel neonato

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Stitichezza

Il termine stitichezza (costipazione, stipsi) descrive principalmente l'impressione soggettiva che il contenuto dell'intestino non possa essere espulso con una frequenza appropriata, in quantità sufficiente, nella consistenza necessaria o solo con fatica.

Un adulto su dieci in Svizzera – circa il 15% delle donne e il 5% degli uomini – soffre di stipsi. La frequenza aumenta con l'età.

  • Sintomi

    Come regola generale, meno di tre evacuazioni alla settimana indicano stitichezza. Oltre a questi sintomi, molti pazienti soffrono di una costante sensazione di pienezza. Altri ritengono che il loro retto sia bloccato e spesso non riescono a liberarsi dalle feci.

  • Stitichezza nei bambini

    Come regola generale, cinque volte al giorno o una volta ogni cinque giorni è normale.

    Il passaggio dal latte alle pappe porta allo sviluppo di feci più solide con un diverso colore e con un odore più forte. Inoltre, la frequenza della defecazione diminuisce. Questo non è segno di costipazione, ma è assolutamente normale.

Stitichezza nei bambini

Cause

La costipazione di solito deriva da una delle due seguenti disfunzioni intestinali:

  1. La peristalsi (contrazione coordinata per spostare il contenuto) del colon è notevolmente rallentato. L'intestino crasso è lento e richiede più del doppio del tempo per spingere il contenuto verso il retto. I prodotti di digestione che arrivano dall'intestino tenue si accumulano nell'intestino crasso. Inoltre, alle feci trattenute più a lungo nell'intestino crasso viene prelevato più liquido. Questo rende le feci solide e dure.

  2. L'intestino crasso funziona in gran parte normalmente. Tuttavia, il retto è bloccato, in modo che le persone colpite non riescono, o solo con difficoltà, a evacuare. In questo caso sussiste un cosiddetto disturbo di svuotamento.

Entrambi i disturbi dell'attività intestinale possono essere funzionali (costipazione funzionale). Ciò significa che non ci sono cause organiche per la stipsi.

Scala delle feci di Bristol

La scala delle feci di Bristol classifica le diverse forme e consistenza delle feci umane in “tipi” in modo da poter capire la durata del passaggio intestinale, che a sua volta aiuterà a diagnosticare una serie di malattie.

Tipo 1: costipazione
Tipo 3-4: "feci ideali"
Tipo 7: diarrea

  • Scala delle feci di Bristol tipo 1

    Tipo 1

    Grumi duri separati tra loro, come noci (difficili da espellere).

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  • Scala delle feci di Bristol tipo 2

    Tipo 2

    A forma di salsiccia, ma formata da grumi uniti tra loro.

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  • Scala delle feci di Bristol tipo 3

    Tipo 3

    Come un salame, ma con crepe sulla sua superficie.

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  • Scala delle feci di Bristol tipo 4

    Tipo 4

    Come una salsiccia o un serpente, liscia e morbida.

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  • Scala delle feci di Bristol tipo 5

    Tipo 5

    Pezzi separati morbidi con bordi come tagliati/spezzati; chiara (facile da evacuare).

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  • Scala delle feci di Bristol tipo 6

    Tipo 6

    Pezzi soffici/flocculari con bordi frastagliati, feci pastose.

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  • Scala delle feci di Bristol tipo 7

    Tipo 7

    Acquosa, nessun pezzo solido. Competamente liquida.

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Cosa fare?

Cambio di dieta

Le feci si gonfiano quando la dieta è ricca di fibre e allo stesso tempo aumenta il contenuto d’acqua in esso. Le feci si gonfiano e premono contro la parete dell’intestino crasso incoraggiandolo a muoversi di più. Inoltre, il contenuto di acqua assicura un’evacuazione più morbida. Vale quindi la pena in caso di stitichezza di cambiare la dieta e integrare alimenti ricchi di fibre come il pane integrale, datteri, prugne, fichi e altri tipi di frutta e verdura.

Molto esercizio fisico e molti liquidi possono essere un rimedio efficace per la stitichezza.


Lactobacillus reuteri DSM 17938

Il L. reuteri DSM 17938 può influenzare i movimenti dell’intestino.

Lassativi

Se un cambio di dieta e di stile di vita non frutta un miglioramento della costipazione, c’è la possibilità di usare dei lassativi. Prenda tuttavia dei lassativi soltanto dopo aver consultato un medico.

Controindicazioni: i lassativi devono essere utilizzati solo per un breve lasso di tempo (a meno che il medico non lo prescriva espressamente a lungo termine). È importante chiarire la causa della stitichezza prolungata poiché l’intestino può diventare pigro se i lassativi vengono utilizzati troppo a lungo o troppo spesso. Con un uso prolungato all’organismo mancheranno minerali (come sodio e potassio) che possono portare a gravi conseguenze (come battito cardiaco irregolare, infiammazione cronica della mucosa intestinale, sindrome dell’intestino irritabile, paralisi della vescica, ecc.). I cambiamenti possono verificarsi anche all’intestino stesso. La struttura dell’intestino può danneggiarsi, i movimenti intestinali indebolirsi e le feci non possono più essere adeguatamente rimosse dall’intestino.

Gravidanza: il 10-30% di tutte le donne in gravidanza ha problemi di stitichezza durante la gravidanza. Ciò è dovuto alla produzione di ormoni, che ha un impatto negativo sull’attività intestinale. La stitichezza può anche essere favorita dall’ingrossamento dell’utero, dal cambiamento di abitudini alimentari e dal poco esercizio fisico. In generale i lassativi dovrebbero essere evitati durante la gravidanza e l’allattamento.

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Dolore addominale funzionale

Il dolore addominale funzionale (FAP = "Functional Abdominal Pain") è un problema frequente. In media l’8% dei bambini nei paesi occidentali ne è coinvolto. La maggior parte delle volte non è una malattia pericolosa che provoca questi dolori addominali, tuttavia spesso portano a un notevole deterioramento della qualità della vita dei bambini colpiti e delle loro famiglie.

Come si riconosce il dolore addominale funzionale?

Ci sono prove evidenti se tuo figlio:

  • ha dolore diffuso nella regione ombelicale e non nell'addome superiore o inferiore,
  • è senza sintomi di notte,
  • può essere distratto nonostante il dolore e può dimenticarlo mentre gioca,
  • è sotto stress emotivo allo stesso tempo,
  • non ha altri sintomi come febbre alta, grave diarrea, parete addominale dura o vomito grave e
  • gli effetti collaterali comuni sono mal di testa.

I batteri giusti possono aiutare

I diversi ceppi di batteri hanno proprietà ed effetti diversi. Per questi motivi, i vantaggi di un singolo ceppo non possono essere estrapolati ad altri. L. reuteri DSM 17938 è un ceppo forte che colonizza l'intero tratto gastrointestinale.

Alcuni batteri possono stimolare naturalmente la peristalsi (movimento intestinale). Sono sempre stati gli abitanti del nostro intestino. Sfortunatamente, li abbiamo persi a causa del nostro stile di vita moderno e non possiamo donarli ai nostri figli attraverso la nascita.

Quale potrebbe essere il problema?

  • Disagio nel tratto gastrointestinale

    • Insufficiente movimento intestinale e scarso vuotamento gastrico.
    • Piccole microinfiammazioni della mucosa intestinale sono presenti come dopo un’infezione.
    • Cambiamenti nella flora intestinale, dove i batteri dannosi sostituiscono quelli utili.
  • Una maggiore sensibilità

    Il tratto intestinale è collegato al cervello attraverso molti nervi. Si parla quindi dell’asse cervello-intestino. Alcuni bambini e adolescenti sembrano avere un sistema nervoso particolarmente sensibile. Per loro, gli stimoli normali come la distensione della parete intestinale dovuta dal cibo sono già dolorosi.

  • Contesto sociale: familia, scuola e amici

    Lo stato d’animo del bambino e la situazione personale determinano il modo in cui i segnali del tratto gastrointestinale vengono emessi dal cervello. Il dolore all’addome si verifica spesso in situazioni di sconvolgimento (ad esempio, cambio di scuola, separazione, spostamento, morte) e può essere un segno di ansia o aumento dello stress. Lo stesso vale per situazioni scolastiche, in cui dovete cercare di capire cosa sta attraversando vostro figlio (ad esempio richieste eccessive o insufficienti). Tuttavia lo stress può verificarsi anche durante il tempo libero (ad es. club sportivo, lezioni di musica). È importante che vostro figlio abbia sempre del tempo libero senza impegni. È importante un buon equilibrio in modo che oltre allo stress scolastico non ve ne sia anche nel tempo libero.

Dolore addominale funzionale nei bambini
Dolore addominale funzionale (FAP) nei bambini

Come potete aiutare il vostro bambino?

  • Probiotici

    Piccoli aiuti dall’interno

    I preparati a base di fermenti lattici si basano sulla "cooperazione" di batteri utili per ripristinare l’equilibrio disturbato.

  • Stitichezza

    La stitichezza è una causa ricorrente dei dolori addominali nei bambini. Come riconoscere la stitichezza:

    • Il vostro bambino ha dolori durante la defecazione, poiché le feci sono molto compatte.
    • Occasionalmente ci sono delle feci molto voluminose dopo periodi senza defecazione.
    • Vostro figlio trova delle scuse per non andare al gabinetto.
    • Vostro figlio non si ricorda quando è stato l’ultima volta al gabinetto.
  • Alimentazione sana

    In caso di dolore addominale funzionale ciò che mangia il vostro bambino non è il fattore più importante. Ovviamente deve seguire una dieta equilibrata e sana. Ciò nonostante un’intolleranza alimentare, sospettata da molti genitori, è molto più rara di quanto si possa pensare.

  • Medicamenti

    Gli antidolorifici possono essere somministrati dopo una consultazione dal medico e solo per un breve lasso di tempo. Fondamentalmente non sono raccomandati per un periodo prolungato.

  • Il bambino dovrebbe essere tenuto a casa?

    Poiché sapete dal vostro pediatra che non c’è una causa organica grave per il dolore addominale, dovreste cercare di non reagire a tutte le fasi del dolore con apprensione o ansia. Al vostro bambino potete dire di:

    • Fermarsi un momento e osservare il dolore
    • Continuare a fare ciò che è noto per aiutare (bere tè, calore freddo)

    Dunque continuare con le solite attività quotidiane. A poco a poco, il bambino sviluppa le proprie strategie per superare il dolore e rompe i vecchi schemi di percezione di inquietudine, depressione e paura.

  • Scoprire nuovi comportamenti

    Una parte essenziale della terapia è l’apprendimento di nuovi comportamenti. Il medico vorrà discuterne con voi. Ci sono occasionalmente anche dei corsi di formazione adatti ai bambini dai 5 anni in su con i genitori. In questi corsi è possibile trovare risposte dettagliate a singole domande e delle soluzioni adatte alle famiglie. Chiedete al vostro pediatra.

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Diarrea

Diarrea

La gastroenterite acuta (GEA) (influenza gastrointestinale, virus gastrointestinale, vomito, diarrea) si manifesta come un'infiammazione del tratto gastrointestinale, che colpisce sia la mucosa gastrica che l'intestino tenue.

  • Sintomi

    Feci non formate e liquide e / o aumento della frequenza delle evacuazioni (≥ in 24 ore), con o senza febbre e vomito.

  • Durata

    In genere, la diarrea dura meno di 7 giorni e MAI più di 14 giorni.

  • Cause

    Gli agenti patogeni della gastroenterite acuta sono numerosi virus, batteri e parassiti. I virus sono attualmente la causa più comune, in particolare i rotavirus. Si ritiene che ogni bambino di cinque anni, indipendentemente dal proprio paese di origine, abbia già avuto un'infezione da rotavirus.

La gastroenterite acuta è un problema mondiale

La gastroenterite acuta è una delle principali cause di morbilità e mortalità infantile in tutto il mondo. La stragrande maggioranza delle morti colpisce i paesi in via di sviluppo, ma anche nei paesi industrializzati, la gastroenterite acuta comporta un elevato numero di ricoveri ospedalieri e di costi elevati.

Il principale problema clinico della gastroenterite è la disidratazione, che generalmente riflette la gravità della malattia. I bambini piccoli sono particolarmente inclini alla disidratazione. Hanno in particolar modo bisogno di aiuto per ricevere abbastanza acqua e cibo.

  • Terapia

    Le soluzioni di reidratazione orale (SRO) sono raccomandate in tutto il mondo come terapia di prima linea per i bambini con gastroenterite. Questa raccomandazione si basa su numerosi studi randomizzati e controllati e meta-analisi.

  • Probiotici nel trattamento della gastroenterite acuta

    Diversi studi hanno dimostrato che solo pochi probiotici ben specifici riducono la durata della diarrea nei bambini con gastroenterite acuta. Prima s’inizia il trattamento con i probiotici più in fretta sarà curata la gastroenterite.

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Coliche

L. reuteri DSM 17938 è l’unico probiotico che gli esperti consigliano per la prevenzione e per il trattamento delle coliche dei lattanti.

Nonostante la loro frequenza le coliche dei lattanti non sono completamente capite. Questo è motivo di frustrazione per genitori e curanti. Secondo i “Criteri diagnostici di Roma IV per i disordini gastrointestinali funzionali” vengono definite le coliche dei lattanti quali episodi improvvisi e inspiegabili di piagnistei o urla, senza cause organiche, nei bambini al di sotto dei 5 mesi.

Questo modo di piangere raggiunge il culmine attorno alla sesta settimana di vita e finisce circa alla fine del quarto mese.

Le coliche dei lattanti vengono diagnosticate fino al 26% dei neonati, perciò sono tra le cause principali di una visita dal pediatra.

Gocce BiGaia per il regime alimentare in caso di coliche infantili con pianto eccessivo

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Per il regime alimentare in caso di coliche infantili con pianto eccessivo.

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  • I primi mesi

    I primi mesi con un neonato sono meravigliosi ed eccitanti. Ma attenzione: tutti i bebé piangono! Quando ricevono però quello di cui necessitano, si tranquillizzano di nuovo velocemente. Alcuni neonati tuttavia strillano e piangono senza sosta. Spesso questo porta a una grande frustrazione per i genitori e coloro che li circondano, perché sembra che niente aiuti, né parole tranquillizzanti, cullarlo, coccolarlo, e neppure misure farmacologiche, omeopatia, il cambiamento di cibo.

  • Coliche dei neonati = coliche dei tre mesi

    Di tutti i neonati l‘8-26% soffrono delle coliche dei lattanti. In questa fase difficile aumenta il rischio di affaticamento dei genitori e quello di scuotere il neonato (Attenzione: scuotere può causare gravi danni permanenti al bambino!). Le cause esatte delle coliche dei neonati non sono ancora chiare. Si ritiene che lo sviluppo delle coliche infantili sia una miscela di diversi fattori – ad esempio la composizione iniziale del microbiota in base al tipo di nascita, il sistema digestivo ancora immaturo del neonato, una tecnica di alimentazione o allattamento sfavorevole in cui i lattanti ingeriscono troppa aria, stress e tensioni nella cerchia familiare, la routine ancora carente nella vita di tutti igiorni o sovraeccitazione del bambino.

  • Le coliche sono multifattoriali e possono influenzare la salute gastrointestinale nel corso della vita

    La dismotilità intestinale e l'ipersensibilità viscerale sono considerati i principali fattori alla base di questa condizione. Il microbiota gastrointestinale è stato al centro dell'interesse della ricerca negli ultimi dieci anni. Si è potuto dimostrare che i bambini con coliche infantili hanno sia un numero inferiore di lattobacilli intestinali sia una maggiore concentrazione di batteri coliformi. Un altro studio ha mostrato la relazione tra coliche infantili e malattie allergiche, maggiore sensibilità al dolore addominale e disturbi psicologici durante l'infanzia.

Come si riconoscono le coliche dei lattanti?

Il bambino ha meno di 5 mesi e il pianto non ha una causa organica.

  • Il bambino è eccezionalmente irrequieto.
  • Piange in modo eccessivo (episodi inspiegabili e spasmodici di piagnistei o urla).
  • Nulla può calmarlo.

I suoi pianti iniziano solitamente nel tardo pomeriggio e possono continuare fino a tarda sera. Il piccolo è però sano e prospera. Quando piange il bambino assume una tipica posizione da crampo.

Stringe i pugni, il piccolo ventre di solito è gonfio, la schiena è inarcata, la carnagione appare pallida o rossa e le gambe vengono spesso flesse violentemente sull‘addome. Tra una crisi e l‘altra i neonati non hanno altri sintomi. Spesso il ritmo sonno-veglia è disturbato.

L‘intestino del neonato ha bisogno di aiuto

La flora intestinale di un neonato si sviluppa gradualmente in modo da consentirgli la digestione completa del cibo. Al momento del parto riceve i primi batteri benefici da sua madre. Tuttavia questo non succede nelle nascite con taglio cesareo. In entrambi i casi, l‘alimentazione può sostenere in modo significativo la maturazione dell‘intestino e lo sviluppo di una flora intestinale ben funzionante.

I bambini con le coliche hanno batteri intestinali meno benefici rispetto ai bambini senza coliche. Con l‘aggiunta di Lactobacillus reuteri DSM 17938 le condizioni per i germi utili sono ottimizzate. Non solo si stabilisce nell‘intestino, ma stimola anche la crescita di altri batteri benefici e rende difficile l‘ambiente per i batteri meno utili.

L. reuteri DSM 17938 è isolato dal latte materno. Sappiamo che nell‘evoluzione il Lactobacillus reuteri DSM 17938 è stato trasmesso di generazione in generazione attraverso il canale vaginale e/o con il latte materno. Sembra purtroppo, che a causa del nostro modo di vivere moderno stiamo perdendo questo importante batterio.

Bambino con coliche infantili

Accorgimenti

Poiché diversi fattori giocano un ruolo nello sviluppo delle coliche, si consiglia di provare alcune semplici misure. La sua levatrice o consulente per i genitori potrà suggerirgliene alcuni (qualche esempio):

  • Tecnica di allattamento
  • Quale tettarella utilizzare durante l‘alimentazione con il biberon
  • Ulteriori misure calmanti (cullare, cantare, ...)
  • Come prendere in braccio il neonato (presa di pancia, ...)
  •  Ecc.
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